domenica 3 aprile 2016

IL “BASSO” MATERIALE-CORPOREO IN RABELAIS

  • L’orientamento verso il basso è proprio di tutte le forme di allegria festiva e popolare e del realismo grottesco. In basso, alla rovescia, all’incontrario: tale è il movimento che caratterizza tutte queste forme. L’indirizzamento verso il basso è proprio delle baruffe, delle lotte e delle botte; rovesciano, gettano a terra, calpestano, seppelliscono. Ma nello stesso tempo sono creatrici. La destituzione carnevalesca, accompagnata dalle ingiurie è un abbassamento e un seppellimento. 
  • La serie dei motivi della sostituzione dell’alto con l’immagine del basso corporeo è legata alla morte e agli inferi. Nel sistema di immagini rabelaisiane, gli inferi sono il punto cruciale in cui si incontrano le arterie principali di tale sistema: il carnevale, il banchetto, le battaglie, le imprecazioni. Cominciamo con qualche parola sulle fonti antiche: nonostante Rabelais conoscesse bene opere come l’Odissea, Fedro e l’Eneide, fu di grande influenza per lui soprattutto Luciano, il quale rappresenta l’Inferno come uno spettacolo gioioso e mette in evidenza l’elemento del travestimento e del cambiamento di ruolo.


“E così mentre guardavo queste cose, mi parve che la vita degli uomini fosse simile ad una lunga processione e dirigesse e disponesse ogni cosa la Fortuna mettendo indosso ai partecipanti abbigliamenti diversi e di diversa foggia; prende uno a caso e lo acconcia regalmente imponendogli la tiara, dandogli le guardie del corpo e cingendogli il capo del diadema, un altro invece avvolge nella veste dello schiavo, a questo dà l’ornamento della bellezza, quello fa brutto e ridicolo: lo spettacolo infatti deve risultare, io penso, variatissimo”.

  • Col trascorrere dei secoli la cultura popolare del passato, nelle diverse fasi del suo millenario sviluppo, ha sempre cercato di trionfare con il riso, di demistificare, di tradurre i pensieri dominanti, le immagini e i simboli della cultura ufficiale nel linguaggio del ‘basso’ materiale e corporeo. La paura cosmica e le immagini dei cataclismi universali e delle teorie escatologiche ad essa direttamente legate, trovarono il loro equivalente comico nelle rappresentazioni di cataclismi carnevaleschi, profezie parodiche ecc.., che avevano il potere di liberare dalla paura e rendere più lieve lo scorrere del tempo trasformandolo nel piacere festoso di un tempo lieto.
  • L’Inferno è l’immagine originale del bilancio, l’immagine della fine e del completamento della vita e del destino ed è contemporaneamente giudizio definitivo su ogni vita umana nel suo insieme. É un’immagine sintetica che rivela in forma non astratta, metaforica ed emozionale, le principali concezioni del Medioevo ufficiale sul bene e sul male, non a caso essa è stata l’arma eccezionalmente potente della propaganda religiosa.
  • Il vecchio mondo dà origine al nuovo. Le immagini del basso materiale e corporeo descrivono questo movimento generale verso la terra e la tomba corporea che accumuna fenomeni che potrebbero sembrare estranei l’uno all’altro.


“La storia è radicale e percorre parecchie fasi quando deve seppellire una figura vecchia. L’ultima fase di una figura storica universale è la sua commedia. Perché la storia procede così? Affinché l’umanità si separi serenamente dal suo passato”.


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