Un
tema grottesco dominante nell’opera di Rabelais è sicuramente il corpo. Esso
viene rappresentato sotto tutti gli aspetti, nella struttura anatomica, nel
funzionamento fisiologico (mangiare, bere, fare l’amore, defecare), nella
nascita e nella morte.
Egli,
inoltre, vede in questa rappresentazione del corpo il segno di una rivoluzione
contro la vecchia concezione della vita, lo strumento di distruzione
dell’assetto gerarchico medievale e di fondazione di un nuovo quadro del mondo.
Il corpo grottesco è un corpo in
divenire. Non è mai dato né definito: si costruisce e si crea continuamente ed
è esso stesso che costruisce e crea un altro corpo.
In tal
modo la gerarchia spaziale e morale del mondo medievale si dissolve. L’alto e
il basso divengono relativi, non si riferiscono più a un sistema di valori
organizzato verticalmente. Questa ristrutturazione del cosmo in senso
orizzontale si realizza “attorno al corpo umano, che è diventato il centro
relativo del cosmo. Ma questo cosmo non si muove più dal basso verso l’alto, ma
in avanti, sulla linea orizzontale del tempo, dal passato verso l’avvenire.” -M.Bachtin, "Rabelais e la cultura popolare"
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