lunedì 4 aprile 2016

L'IMMAGINE GROTTESCA DEL CORPO


Un tema grottesco dominante nell’opera di Rabelais è sicuramente il corpo. Esso viene rappresentato sotto tutti gli aspetti, nella struttura anatomica, nel funzionamento fisiologico (mangiare, bere, fare l’amore, defecare), nella nascita e nella morte.



 L’Umanesimo rivaluta il corpo in nome dell’ideale classico di un’armoniosa integrazione fra anima e corpo. Rabelais oltre che umanista, era medico e aggiunge all’immagine umanistica del corpo, bello, elegante, specchio della perfezione interiore, un’altra immagine caratterizzata da una realistica, biologica materialità: l’immagine del corpo grottesco, deforme, gigantesco, scandaloso, che si oppone all’estetica classica e rinascimentale del bello per attingere alla tradizione comica e popolare.



Bachtin valorizza il significato ideologico della tematica del corpo in Rabelais collegandolo all’effetto liberatorio e dissacrante del riso e alla concezione carnevalesca della vita.


Egli, inoltre, vede in questa rappresentazione del corpo il segno di una rivoluzione contro la vecchia concezione della vita, lo strumento di distruzione dell’assetto gerarchico medievale e di fondazione di un nuovo quadro del mondo. Il corpo grottesco è un corpo in divenire. Non è mai dato né definito: si costruisce e si crea continuamente ed è esso stesso che costruisce e crea un altro corpo.

In tal modo la gerarchia spaziale e morale del mondo medievale si dissolve. L’alto e il basso divengono relativi, non si riferiscono più a un sistema di valori organizzato verticalmente. Questa ristrutturazione del cosmo in senso orizzontale si realizza “attorno al corpo umano, che è diventato il centro relativo del cosmo. Ma questo cosmo non si muove più dal basso verso l’alto, ma in avanti, sulla linea orizzontale del tempo, dal passato verso l’avvenire.” -M.Bachtin, "Rabelais e la cultura popolare"



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